Se hai scelto di entrare qua sopra, cioè in questo blog chiamato Marcovaldo, è forse per la curiosità di sapere chi siamo e che cosa ci stiamo a fare qua.
Siamo qua perché vorremmo proporre delle recensioni. Solo che, a voler essere precisi, questo non è il termine esatto se si dà retta alla Treccani. L’Istituto dellEnciclopedia italiana, infatti, afferma che recensione vuole dire «esame critico, in forma di articolo più o meno esteso, di un’opera di recente pubblicazione». Ci preme subito dire che noialtri non siamo dei critici, qualunque cosa voglia dire. Va da sé che non siamo nemmeno dei recensori. Già, non siamo qualificati, come Marcovaldo, il personaggio memorabile di Italo Calvino. Ciononostante vogliamo occuparci di libri, di quelli buoni. Di quelli che abbiamo amato, che ci hanno fatto sospirare, che ci hanno pervaso di stupore; di quelli che ci hanno fatto compagnia durante un pezzetto di nostra vita e che per un motivo tutto loro, vallo a capire, ci sono rimasti dentro alla mente. Vorremmo condividere il piacere che abbiamo provato in compagnia di un libro, di quel libro. Vorremmo condividere il tuffo al cuore che ci è preso quando ci siamo imbattuti in quel dialogo memorabile tra Marco Polo e il Gran Kan; quando Marco prova a spiegare che quello che lui cercava era sempre qualcosa davanti a sé.
Chi siamo, dunque? Siamo convinti di essere dei divoratori di storie, le divoriamo come se fossero un piatto di pastasciutta: avidamente. Poi però abbiamo bisogno di digerirle, ecco perché ci siamo licenziati a parlare di libri, perché noialtri, poi, e prima di tutto, siamo dei lettori. Ecco cosa siamo: dei lettori!